Abi, l'Italia va al rallentatore

Il prodotto interno lordo dell'Italia dovrebbe registrare quest'anno una tasso crescita di appena lo 0,5%, tre volte meno rispetto all'anno scorso (+1,5%) e al rallentatore rispetto alla media europea (+1,6%). È la previsione del mondo del credito e della finanza contenuta nell'Afo Financial Outlook presentato oggi dall'Abi.

Nel prossimo biennio lo studio - che parla di «una congiuntura internazionale ancora difficile, ma con qualche segnale positivo per il futuro» - si aspetta però una «ripartenza» - con una crescita per l'Italia dello 0,9% nel 2009 e dell'1,4% nel 2010, ma sempre al di sotto della media europea (+1,5% e +2% rispettivamente).

A causare la crescita più lenta dell'Italia - secondo l'AFO - contribuiscono i consumi in «sofferenza» - con una crescita in frenata quest'anno allo 0,5% contro il +1,4% del 2007, e la situazione «critica» degli investimenti (+0,3% quest'anno contro +1,2% nel 2007), con un'inflazione 2008 al 3,5%. Inevitabile impatto sui conti pubblici, anche se secondo lo studio si conferma la possibilità di raggiungere gli obiettivi del Dpef 2009-2013: il rapporto deficit/Pil è stimato al 2,4% quest'anno, ma «con un andamento del fabbisogno assai peggiore rispetto a quello dell'indebitamento netto, e per questo motivo la continuazione della discesa del rapporto debito/Pil sarà assicurata sul filo di lana (da 104% a 103,9%)».